Tutti i possessori di un apparecchio radiotelevisivo ricevono all’interno della bolletta della luce, già particolarmente… “esosa”…., come ulteriore addebito, l’inserzione dell’importo di nove euro ogni mese, con decorrenza da ogni mese di gennaio e fino ad ogni mese di ottobre, per un totale di novanta euro annue.
Si tratta dal Canone RAI, così determinato per statuizione dell’allora esecutivo Renzi, che a decorrere da giugno 2016 decideva, appunto, l’inserzione nella bolletta della luce del canone della televisione.
Si rammenta che rimangono esentati dal pagamento del canone coloro che hanno un’età pari o superiore a 75 anni ed un reddito non superiore a 6.713,98 euro, gli agenti diplomatici (ai sensi dell’art. 34 della Convenzione di Vienna del 18 aprile 1961), i funzionari o gli impiegati consolari (art. 49 Convenzione di Vienna del 24 aprile 1963), i funzionari di un’organizzazione internazionale, i militari di cittadinanza non italiana e/o che fanno parte del personale civile non residente in Italia di cittadinanza non italiana appartenenti alle forze armate della NATO (art. 10 della Convenzione di Londra del 19 giugno 1951).
Non paga il canone RAI colui che si limita a fruire delle trasmissioni televisive a mezzo streaming, con un personal computer, un tablet od uno smartphone.
Lo scorso 15 luglio 2019 veniva depositato in Parlamento un progetto di legge, avente quali primi firmatari Maria Laura Paxia del Movimento5Stelle alla Camera e Gianluigi Paragone al Senato, che prevedrebbe l’abolizione del canone.
L’auspicio è che l’iter parlamentare possa procedere… spedito!
Ne parlo in questo mio breve video: