Risarcimento danni nei confronti dei tifosi che si lasciano andare a condotte razziste. La vicenda S.S. Lazio

Va accolta con la massima soddisfazione l’iniziativa intrapresa dalla squadra S.S. Lazio, il cui Presidente, tramite l’invio di una lettera raccomandata, ha inviato una richiesta di risarcimento di 50.000 euro di danni nei confronti dei tifosi, puntualmente individuati dalle telecamere dello stadio, che hanno esibito “saluti” di origine razzista, dando seguito a condotte intolleranti durante lo svolgimento della partita di Coppa Uefa “Lazio – Rennes”, disputatasi in data 3 ottobre 2019 presso lo Stadio Olimpico di Roma.

La squadra capitolina è stata sanzionata dall’organo disciplinare europeo con una multa di euro 20.000; inoltre è stata inibita l’utilizzazione della Curva Nord nella successiva partita casalinga che si sarebbe tenuta sempre all’interno della competizione organizzata dalla UEFA.

Il danno economico provocato dai tifosi, unito alla dequalificazione dell’immagine e del decoro della squadra dinanzi ad una platea internazionale, ha determinato l’iniziativa risarcitoria da parte della società nei confronti dei tifosi protagonisti del gesto razzista.

La lotta all’intolleranza, a sentimenti di inciviltà, di antisemitismo, di propaganda politica abusiva e contraria al rispetto della persona, è anche uno dei baluardi del Regolamento della Federazione Italiana Giuoco Calcio.

L’art. 62 delle Norme Organizzative Interne F.I.G.C. così recita al comma 3:

“Le società hanno l’obbligo di adottare tutti i provvedimenti idonei ad impedire che lo svolgimento della gara sia disturbato dal suono di strumenti che comunque rechino molestia, dal lancio e dallo sparo di materiale pirotecnico di qualsiasi genere e che durante la gara si verifichino cori, grida ed ogni altra manifestazione espressiva di discriminazione per motivi di razza, di colore, di religione, di lingua, di sesso, di nazionalità, di origine territoriale o etnica, ovvero configuranti propaganda ideologica vietata dalla legge o comunque inneggiante a comportamenti discriminatori nonché di far rimuovere, prima che la gara abbia inizio, qualsiasi disegno o dicitura in qualunque modo esposti, recanti espressioni oscene,oltraggiose, minacciose, incitanti alla violenza o discriminatorie per motivi di razza, di colore, di religione, di lingua, di sesso, di nazionalità, di origine territoriale o etnica, ovvero configuranti propaganda ideologica vietata dalla legge o comunque inneggiante a comportamenti discriminatori“.

Così il Presidente della Lazio Claudio Lotito, intervistato in merito all’iniziativa intrapresa: “Quando sono arrivato, la tifoseria veniva additata come fascista, razzista, paghiamo ancora lo scotto. Ho voluto dare dei segnali forti in controtendenza, ho introdotto un codice, fatto di regole molto precise. Siamo stati i primi in Italia a valorizzare i tifosi, non è giusto che anche gli altri paghino per gli errori di una minoranza”.

 

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