Tinder, Badoo, Meetic, e chi più ne ha, più ne metta….
Ma anche i servizi di messaggistica come Whatsapp, WeChat, per non parlare di Telegram per chi vuole restare anonimo, o anche le chat interne a Facebook ed Instagram…. i “luoghi del delitto” per consumare un “tradimento” virtuale sono davvero tanti.
Ma si può considerare un vero e proprio tradimento, tale da consentire al coniuge tradito, parte lesa della coppia, di richiedere una separazione con addebito nei confronti del coniuge “infedele”, seppure non dal punto di vista carnale?
La Prima Sezione della Corte di Cassazione, con Ordinanza n. 9384 del 16 aprile 2018, ha riconosciuto sussistente la “violazione dell’obbligo di fedeltà” compiuta dal marito poichè “intento alla ricerca di relazioni extraconiugali tramite internet”, tramite l’invio di messaggi dall’inequivocabile contenuto, volto proprio a venir meno agli obblighi coniugali, sanciti dall’art. 143 del codice civile articolo 143 del Codice Civile, (fedeltà reciproca, assistenza morale e materiale, collaborazione nell’interesse della famiglia e coabitazione).
Nel caso specifico sottoposto al loro esame, i Supremi Giudici hanno ritenuto giustificato l’allontanamento della moglie dalla casa coniugale, pur verificatosi senza alcun preavviso verso il coniuge, esclusivamente come reazione della donna all’intervenuta scoperta di un interesse, da parte del marito, alla ricerca di compagnie femminili tramite l’utilizzo di chat via internet.
Così è dato leggere nella parte motiva della pronuncia resa dalla Suprema Corte:
“… la Corte di appello ha escluso la violazione dell’obbligo di coartazione ravvisando una violazione degli obblighi di fedeltà ex art. 143 cod. civ. da parte del marito, intento alla ricerca di relazioni extraconiugali tramite internet, ritenendo ciò “circostanza oggettivamente idonea a compromettere la fiducia tra i coniugi e a provocare l’insorgere della crisi matrimoniale all’origine della separazione““.
Parlo di questa fattispecie nel breve video di cui riporto qui di seguito il relativo link:
Video sul tradimento
consumato “online”