Le fotografie di minori sui social network: un pericolo da non sottovalutare!

Sono diffusissime le fotografie di bambini inserite dai genitori sui più noti social networks, anche in atteggiamenti molto intimi, come in costume da bagno, in momenti privati della giornata, durante una doccia…

Sono lecite queste pubblicazioni da parte dei genitori?

Nel riportarmi al breve commento video, inserito nel mio canale Youtube, vorrei in caso evidenziare che qualora non sussista il consenso di tutti e due i genitori alla pubblicazione di foto di figli minori sui siti come Facebook, Instagram eccetera,  la legge considera l’eventuale pubblicazione unilaterale, da parte di un solo genitore, in violazione dei diritti all’immagine ed alla privacy del bambino.

Come evidenzio nel mio video, il Foro di Mantova è portatore di una encomiabile battaglia, a presidio della sfera privata e dell’immagine del fanciullo.

Grazie al lavoro attento di colleghi avvocati, il Tribunale mantovano ha sancito l’imprescindibilità del consenso sia della madre, sia del padre, per un’eventuale pubblicazione di fotografie di bambini. Non solo: valutando, a prescindere dall’assenso genitoriale, l’aspetto potenzialmente pregiudizievole della pubblicazione di fotografie molto intime, i Giudici di Mantova hanno emesso provvedimento in via d’urgenza, volti ad inibire ogni pubblicazione fonte di pericolo per il fanciullo, con contestuale ordine in capo ai genitori di rimuovere le fotografie già inserite sul sociale network.

Spingendosi ancor più avanti, il Tribunale di Mantova ritiene che l’inserimento di foto di minori su social network costituisca condotta di per sé potenzialmente pregiudizievole, comportando la diffusione di immagini di bambini fra un numero indeterminato di persone, molte delle quali sconosciute, ivi compresi possibili malintenzionati.

Allo stesso modo si è pronunciato il Tribunale mantovano in merito al comportamento di chi “tagga” fotografie on-line di fanciulli.

Il rischio, assolutamente da non sottovalutare, è che con procedimenti di fotomontaggio, criminali utilizzatori di internet possano trarre materiale pedopornografico da far circolare fra gli interessati.

Il pregiudizio del minore è dunque insito nella diffusione della sua immagine sui social network, per cui l’ordine di inibitoria contiene caratteri di indifferibile urgenza e di pieno fondamento giuridico e fattuale.

Anche il Tribunale di Roma ha dato seguito a provvedimenti di tal genere: con decreto del 23.12.2017, il Giudice Tutelare romano, a tutela di un minore per il quale veniva disposta tutela e trasferimento all’estero, inibiva la pubblicazione di fotografie riferite al passato italiano, da parte del genitore, che pervicacemente continuava nella relativa diffusione per il tramite del social network Facebook.

Più in particolare, il Magistrato ha ordinato che il tutore provvedesse a formalizzare istanza di “deincidizzazione”, da google e dagli altri motori di ricerca, delle notizie sul fanciullo, procedendo altresì alla cancellazione dai social network di ogni dato e immagine relativi al medesimo. Con contestuale inibitoria, per il futuro, dal diffondere qualunque immagine, informazione o dato relativo al minore.

Tali provvedimenti giudiziali prevedono anche il doveroso risarcimento dei danni all’immagine ed alla propria riservatezza, subiti dai minori interessati della pubblicazioni di fotografie.

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